
Dei tanti viaggi nel nord Europa, ricordo in particolare l'attimo in cui compresi che in Italia avevo sempre vissuto prettamente in funzione del meteo.
Era un pomeriggio d'agosto, ma il cielo di Hüfingen non prometteva nulla di buono.
Non è da me rischiare, eppure... sarà stata l'aria nuova della Germania, saranno stati i colori così diversi rispetto a quelli a cui erano abituati i miei occhi... assecondai la mia sete di scoperta e mi lasciai trasportare, sfidando il maltempo, come a chiedergli di dimostrarmi che avrei sbagliato a non farlo.
Incredibilmente, il cielo non versò una goccia e io passai delle ore memorabili.
Ciò che più mi fece riflettere, al ritorno, fu rendermi conto che la tendenza a rinunciare alla vita pur di evitare la pioggia, non era legata esclusivamente al meteo. Senza nemmeno esserne consapevole, avevo passato la mia esistenza a precludermi molteplici possibilità, soltanto per il timore che qualcosa potesse andare storto. Avevo sempre lasciato che la paura vincesse sulla voglia di vivere.
Amo viaggiare e ancor più amo l'idea di farne ritorno con almeno un insegnamento. Il viaggio (che ai miei occhi non è sinonimo di vacanza) fa sempre crescere coloro che trovano il coraggio di mettersi in discussione. Si osserva la vita da un'altra prospettiva e la mente si apre, fino a comprendere che tutto ciò in cui si credeva fino a quell'istante non era regolato da un'unica ed immortale chiave di lettura.
Quel pomeriggio nel Baden-Württemberg mi insegnò che “rinunciare a uscire è molto peggio che bagnarsi”.
Σχόλια